Il contratto di governo tra M5s e Lega
Fonte REUTER
ROMA (Reuters) – M5s e Lega hanno terminato il negoziato sul contratto del futuro governo, pubblicato ufficialmente oggi.
Il testo, composto di 57 pagine suddivise in 30 capitoli, sfuma alcune delle proposte che più hanno alimentato i timori sul mercato nell’ultima settimana.
Ecco una sintesi:
DEBITO E DEFICIT
L’azione di governo sarà mirata a un programma di riduzione del debito pubblico tramite il “rilancio sia della domanda interna dal lato degli investimenti ad alto moltiplicatore e politiche di sostengo del potere di acquisto delle famiglie, sia della domanda estera, creando condizioni favorevoli alle esportazioni”.
“Al fine di consolidare la crescita e lo sviluppo del Paese riteniamo prioritario indurre la Commissione europea allo scorporo degli investimenti pubblici produttivi dal deficit corrente in bilancio”.
Le proposte del contratto saranno finanziate “attraverso il recupero di risorse derivanti dal taglio agli sprechi, la gestione del debito e un appropriato e limitato ricorso al deficit”.
Salta la proposta che “i titoli di Stato di tutti i Paesi dell’area euro, già acquistati dalla Banca centrale europea con l’operazione del quantitative easing, siano esclusi pro quota dal calcolo del rapporto debito-Pil”.
Sono invece confermati i miniBot, qualificati “come titoli di Stato di piccolo taglio”, che equivarrebbero a una moneta parallela secondo il ministro dell’Economia uscente, Pier Carlo Padoan.
UNIONE EUROPEA
L’impianto della governance economica europea (Patto di stabilità e crescita, Fiscal compact, Meccanismo europeo di stabilità), deve essere ripensato insieme ai partner europei, compresa la politica monetaria unica, con lo “spirito di ritornare all’impostazione delle origini in cui gli Stati europei erano mossi da un genuino intento di pace, fratellanza, cooperazione e solidarietà”.
PENSIONI E LAVORO
M5s e Lega propongono l’abolizione degli squilibri del sistema previdenziale introdotti dalla riforma Fornero, stanziando 5 miliardi per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle “categorie ad oggi escluse”.
Prevista anche la possibilità di uscire dal lavoro quando la somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva, tenuto altresì conto dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti.
Sarà prorogata “l’opzione donna”, che permette alle lavoratrici con 57-58 anni e 35 di contributi di andare in quiescenza subito, optando in toto per il regime contributivo.
Le politiche del lavoro prevedono l’introduzione di un salario minimo orario e il “contrasto della precarietà causata anche dal jobs act del governo Renzi.
REDDITO DI CITTADINANZA
Scompare il riferimento ai 17 miliardi di dotazione complessiva per il reddito di cittadinanza, lo strumento di sostegno al reddito condizionato a percorsi di riqualificazione lavorativa. L’unica quantificazione è la dote di 2 miliardi per potenziare i centri per l’impiego.
L’erogazione del sussidio, pari a 780 euro mensili per persona singola, presuppone un impegno attivo del beneficiario che dovrà aderire alle offerte di lavoro provenienti dai centri dell’impiego (massimo tre in due due anni), con decadenza dal beneficio in caso di rifiuto.
Il contratto prevede anche una pensione di cittadinanza a chi vive sotto la soglia minima di povertà, sotto forma di integrazione a beneficio di chi ha un assegno inferiore a 780 euro mensili.
AUMENTI IVA, ACCISE E FLAT TAX CON DUE ALIQUOTE
È confermato l’impegno ad evitare l’aumento di Iva e accise dal 2019, “in quanto sarebbe un colpo intollerabile per famiglie e imprese”, la correzione “dell’extra tassazione sulle sigarette elettroniche” e l’eliminazione delle componenti anacronistiche delle accise sulla benzina.
La flat tax avrà due aliquote fisse “al 15% e al 20% per persone fisiche, partite Iva, imprese e famiglie; per le famiglie è prevista una deduzione fissa di 3.000 euro sulla base del reddito familiare”. È scomparso di conseguenza il riferimento all’aliquota unica del 15% per le società.
SANATORIA PER UNA “PACE FISCALE”
Il contratto definisce opportuno instaurare una “pace fiscale” con i contribuenti per rimuovere lo squilibrio economico delle obbligazioni assunte e favorire l’estinzione del debito mediante un saldo e stralcio dell’importo dovuto, in tutte quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica.
“Esclusa ogni finalità condonistica, la misura può diventare un efficace aiuto ai cittadini in difficoltà ed il primo passo verso una ‘riscossione amica’ dei contribuenti”.
BANCHE
M5s e Lega vogliono rivedere “radicalmente” le norme europee sul bail-in, che impongono perdite ad azionisti ed obbligazionisti in caso di salvataggi bancari a spese dello Stato.
“È necessario prevedere una Banca per gli investimenti, lo sviluppo dell’economia e delle imprese italiane utilizzando le strutture e le risorse già esistenti”.
La Banca deve essere regolata da un’apposita legge e usufruire di una esplicita e diretta garanzia dello Stato italiano.
La mission di Banca Mps, controllata dallo Stato con quasi il 70% del capitale, va rifocalizzata “in un’ottica di servizio”. Ciò significa Stato che resta nel capitale, stop al piano di chiusura delle filiali e probabile cambio dei vertici, ha spiegato il responsabile economico della Lega Claudio Borghi.
ILVA
M5s e Lega si impegnano a “concretizzare i criteri di salvaguardia ambientale, secondo i migliori standard mondiali a tutela della salute dei cittadini del comprensorio di Taranto, proteggendo i livelli occupazionali e promuovendo lo sviluppo industriale del Sud, attraverso un programma di riconversione economica basato sulla progressiva chiusura delle fonti inquinanti, per le quali è necessario provvedere alla bonifica, sullo sviluppo della Green Economy e delle energie rinnovabili e sull’economia circolare”.
ALITALIA
La compagnia non va “semplicemente salvata in un’ottica di mera sopravvivenza economica bensì rilanciata, nell’ambito di un piano strategico nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo”.
CONFLITTO DI INTERESSE
La disciplina sul conflitto di interessi deve essere estesa oltre “il mero interesse economico” e anche ad incarichi non governativi come i sindaci o i dirigenti delle partecipate pubbliche.
“Per risolvere il conflitto d’interessi, che spesso pregiudica l’azione della politica, intendiamo innanzitutto cambiare l’ambito di applicazione della disciplina estendendo l’ipotesi di conflitto oltre il mero interesse economico”, afferma il contratto al paragrafo sei.
“Intendiamo inoltre estendere l’applicazione della disciplina a incarichi non governativi, ossia a tutti quei soggetti che, pur non ricoprendo ruoli governativi, hanno potere e capacità di influenzare decisioni politiche o che riguardano la gestione della cosa pubblica, come ad esempio i sindaci delle grandi città o i dirigenti delle società partecipate dallo Stato”.
IMMIGRAZIONE
Le due forze politiche ritengono necessario il superare il regolamento di Dublino “attraverso il ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo tra gli Stati membri dell’Ue, in base a parametri oggettivi e quantificabili e con il reindirizzo delle domande di asilo verso altri Paesi”.
L’ammissibilità delle domande di protezione internazionale deve avvenire nei Paesi di origine o di transito, col supporto delle Agenzie europee, in strutture che garantiscano la piena tutela dei diritti umani.
Vanno implementati gli accordi bilaterali, sia da parte dell’Italia sia da parte dell’Unione europea, con i Paesi terzi di transito e di origine, in modo da rendere chiare e rapide le procedure di rimpatrio.
ESTERI E RUSSIA
Le due forze politiche confermano l’appartenenza all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti di America quale alleato privilegiato, con una apertura alla Russia, da percepirsi non come una minaccia ma quale partner economico e commerciale. A tal proposito è opportuno il ritiro delle sanzioni imposte alla Russia, da riabilitarsi come interlocutore strategico al fine della risoluzione delle crisi regionali (Siria, Libia, Yemen).
TAV E RAI
Il contratto contiene l’impegno a ridiscutere “integralmente” la linea ad alta velocità Torino-Lione.
Per quanto riguarda la Rai, M5s e Lega intendono adottare linee guida di gestione improntate alla maggiore trasparenza, all’eliminazione della lottizzazione politica e alla promozione della meritocrazia nonché alla valorizzazione delle risorse professionali di cui l’azienda già dispone.
(Giuseppe Fonte)